Mi vide, mi amò; lo vidi, l'amai.
Ci sono persone che incrociamo, che conosciamo appena, con cui scambiamo due parole, una frase, che ci concedono un minuto, una mezz'ora, e che cambiano il corso della nostra esistenza.
Dovunque si va, non si può fare a meno di incontrare persone intelligenti. È divenuta una vera peste.
Non c'è maggior successo che l'incontro piacevole tra due fallimenti.
Vieni, uniamo le mani, e calpestiamo il suolo in un leggero fantastico volo.
Quando due mondi troppo diversi si scontrano, in genere non finisce mai bene.
Se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola.
Se non si riesce ad incontrare una persona neppure quando la si sta cercando, come si può incontrare qualcuno se non si sa realmente chi è?
Incontriamo a volte persone che non conosciamo affatto, ma che destano in noi subito, fin dal primo sguardo e, per così dire, di colpo, un grande interessamento, sebbene non si sia scambiata ancora una sola parola.
Possiamo amare solo chi incontriamo, e dunque sono i nostri piedi che scelgono chi ameremo.
Platone descriveva l'incontro con la bellezza come un corto circuito che ci proietta fuori dal nostro quotidiano, una scossa anche dolorosa di saudade che squarcia il solito orizzonte e ci spinge a desiderare qualcosa che non conosciamo ma di cui misteriosamente abbiamo bisogno.