Lo scoraggiamento è la scusa degli imbecilli.— Pierre Veber
Lo scoraggiamento è la scusa degli imbecilli.
Il Signore non vuole affatto che l'anima si trovi nello scoraggiamento e nel dubbio riguardo la sua salvezza.
Le tentazioni non impediscono di andare in Paradiso, ma lo scoraggiamento conduce all'Inferno. Non rimanete perciò mai in questo triste stato, se vi capitasse. Chiamate la corte celeste in vostro aiuto con fede; presto vi rialzerete.
Non scoraggiarsi mai, è più difficile liberarsi dallo scoraggiamento che dal peccato.
Non bisogna mai dire per gioco che si è scoraggiati, perché può accadere che ci pigliamo in parola.
Gli studiosi sono di rado bella gente, e in molti casi il loro aspetto è tale da scoraggiare l'amore allo studio nei giovani. Gran parte del nostro altruismo, anche di quello più genuino, si basa sul fatto che ci dà fastidio vedere della gente bisognosa intorno a noi.
È bene affrontare le difficoltà in gioventù perché chi non ha mai sofferto non ha temprato pienamente il suo carattere. Il samurai che si scoraggia o cede di fronte alla prova non è di alcuna utilità.
C'è chi incoraggiandolo si scoraggia, e chi scoraggiandolo s'incoraggia.
Lo scoraggiamento è sempre una prova di eccessiva fiducia in sé e di assai scarsa fiducia in Dio.
Una volta nato non ti dovrai scoraggiare, dicevi: neanche a soffrire, neanche a morire. Se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente, e niente è peggiore del niente: il brutto è dover dire di non esserci stato.
Lo scoraggiamento è da pessimisti, da fatalisti, da pusillanimi. Si accascia chi non ha fibra, chi non ha fede, chi non vede oltre sé stesso, chi non pensa che se il frutto dell'opera sua maturerà troppo tardi perché egli possa gustarlo, lo gusteranno i suoi figli, le generazioni future.