Io voglio vederla. Può passare dal mio ufficio? È a letto, non può? E allora vengo io nel suo "ufficio".
Vorrei essere l'acqua della doccia che fai le lenzuola del letto dove dormirai l'hamburger di sabato sera che mangerai... che mangerai vorrei essere il motore della tua macchina così di colpo mi accenderai.
Sono molto esigente per quanto riguarda le lenzuola: devono essere di cotone puro al 100%.
Non voglio dormire con Fuller! Se beve qualcosa fa la pipì a letto! Mi piscerà addosso lo so!
Buona notte, cara la mia ragazza, cachi nel letto finché non si scassa, stia chiotta chiotta, si stiri il culo fino alla bocca; io vo al paese di cuccagna, per fare anche io un poco di nanna.
Lo prendo come un complimento perché chiunque abbia letto la storia di Frankenstein sa che era un tipo benevolo, ma fu la società a definirlo un mostro cattivo.
Io, è vero, sono volgare. Ma vi giuro che la mia musica non lo è. Allora, c'è un servitore a terra, in ginocchio. E lo sa perché? Non perché vi è costretto, no! Sta solo misurando lo spazio. Sa per cosa? Il letto. Il suo letto nunziale. Per vedere se ci sta! Ah! Ah! Ah!
Le frasi sciocche spesso hanno grande fortuna. Questa, per esempio, che abbiamo sentito migliaia di volte: «Hanno fatto il monumento a tanti e nessuno ha pensato a quello che ha inventato il letto».
Non ho mai pensato di farlo, ma se volete scommettere posso anche provare ad andare a letto con 5000 donne.
L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.
In casa di mia mamma ogni cosa c'ha il centrino. Il letto, il comò, la televisione c'hanno il centrino. Il telecomando ce l'ha, ce ne ha dieci: dove lo metti, lo metti bene.