Per quante volte un uomo può andare a fondo e rimanere vivo?— Ray Bradbury
Per quante volte un uomo può andare a fondo e rimanere vivo?
Tutti sono sempre più impazienti, più agitati e irrequieti. Le autostrade e le altre strade d'ogni genere sono affollate di gente che va un po' da per tutto, ovunque, ed è come se non andasse in nessun posto. I profughi della benzina, gli erranti del motore a scoppio.
I buoni scrittori toccano spesso la vita. I mediocri la sfiorano con una mano fuggevole. I cattivi scrittori la sforzano e l'abbandonano.
Il televisore è "reale", è immediato, ha dimensioni. Vi dice lui quello che dovete pensare, e ve lo dice con voce di tuono. Deve avere ragione, vi dite: sembra talmente che l'abbia!
Il trucco è di essere perdutamente, follemente innamorati per tutto il tempo.
Le stalattiti di ghiaccio si distaccavano, rovinose, e, in frantumi, si scioglievano rapidamente. Le porte si spalancavano. I vetri delle finestre si alzavano impetuosi. La neve si scioglieva a mostrare la verde antica prateria dell'ultima estate.
Una grande causa della notte è la mancanza del sole.
In tutte le lacrime indugia una speranza.
Pochi sono i mali senza rimedio: fa più vittime la disperazione che la speranza.
Ma ciò che chiamiamo disperazione è in realtà la dolorosa impazienza della speranza non alimentata.
L'uomo sarebbe onnipotente se potesse esser disperato per tutta la sua vita, o almeno per lungo tempo, cioè se la disperazione fosse uno stato che potesse durare.
Non credo che gli esseri umani imparino nulla senza disperazione. La disperazione è un ingrediente necessario per imparare qualcosa o per creare qualsiasi cosa. Punto. Se arrivati a un certo punto non si è disperati, non è interessante.
I ritorni sono un susseguirsi di speranze velate di disperazione.
Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori.
Molte persone non pregano, supplicano soltanto.
Nessuno ci vendicherà:la nostra pena non ha testimoni.