Sinceramente non mi manca nulla, ho la gioia nel cuore. Sono un uomo felice.
Andare in montagna è un'attività fine a se stessa. Non c'è nessun altro motivo, nessuna ragione specifica perché qualcuno debba scalare una montagna, se non la passione individuale, l'orgoglio, l'entusiasmo per la natura.
Siamo impotenti di fronte alla forza della natura.
Di cosa ho paura? Della vita borghese dalla quale sono sempre scappato fin da piccolo quando abitavo in Val Funes e non c'era neanche un campo da calcio per giocare. Guardavo le montagne e pensavo che arrampicandomi sarei andato via dal campanilismo e dalla ristrettezza mentale della valle.
L'alpinismo porta con sé dei rischi, ma anche tutta la bellezza che si nasconde nell'avventura dell'affrontare l'impossibile.
Provo una grande compassione per le vittime che hanno perso la vita sulle montagne e penso alle famiglie che sono a casa. La montagna porta gioia e sofferenza in egual misura. Chi ha arrampicato e continua a farlo, è entrato nella vita degli altri.
Un sacrificio compiuto per esigenza di onestà è la più alta gioia dello spirito.
Perché cerchi la gioia fuori da te, non sai che la puoi trovare solo nel tuo cuore?
La più grande gioia della vita è la convinzione di essere amati.
Io vivo appassionatamente la mia vita. Amo i suoi cambiamenti, il suo colore, i suoi movimenti. Saper parlare, vedere, udire, camminare, avere la musica e la pittura. Tutto questo è un miracolo! Tutto questo è gioia!
Tutto è gioia, tutto è festa.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
Quando la mente è pura, la gioia segue come un'ombra che non ci lascia mai.
La gioia e l'amore sono le ali per le più grandi imprese.
Tutti coloro che conquisteranno la gioia dovranno dividerla. La felicità è nata gemella.
L'unica gioia al mondo è cominciare. E' bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante.