La tristezza è la malinconia che ha perso la speranza.
Ci sono adulteri che giovano alla coppia più di qualunque fedeltà.
La fama è ciò che resta della popolarità, spenti gli applausi.
La democrazia bisogna guadagnarsela; la dittatura la si merita.
Il ridicolo disonora più del disonore.
Niente aiuta tanto a vivere quanto la paura di morire.
La fisica, la matematica e la teologia hanno costituito il tripode sul quale è venuta a poggiarsi la fiducia degli iniziati ma per me, che non posso più credere in queste cose, dove troverà sostegno la mia speranza? Ecco la mia tragedia. Quanta tristezza vi è nel profondo delle cose?
Bisogna ridere della propria tristezza come ridono gli dèi.
La tristezza è causata dal ricordo della felicità.
Tristezza come l'acqua che rimane quando ci siamo lavati.
Non esiste la vecchiaia; c'è soltanto la tristezza.
La tristezza paralizza o distrugge. Il dolore feconda e rende vivi.
Devo essere felice o morire, perché la mia condizione terrena è piena di una tristezza insostenibile e io do la colpa a Dio anziché a me stesso.
Mia soltanto è la patria della mia anima. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa; essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case: furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini volano ora nell'aria in cerca di una casa, vivono nella mia anima.
Come tutti i vizi mettono radici profonde, se non sono estirpati sul nascere, così i sentimenti di tristezza e di infelicità, che dilaniano se stessi, finiscono per nutrirsi del loro amaro, e il dolore si fa una perversa voluttà di soffrire.
Spesso è necessario riflettere sul perché siamo allegri; ma sappiamo sempre perché siamo tristi.