Le virtù ci rendono migliori; i vizi, soddisfatti.— Roberto Gervaso
Le virtù ci rendono migliori; i vizi, soddisfatti.
Le donne che tradiscono solo per amore sono mostri senza fantasia.
L'adulterio è organizzazione, la scappatella occasione.
Anni fa Umberto Eco si tagliò la barba per non farsi riconoscere. Poi, visto che nessuno lo riconosceva, se la fece ricrescere.
Il coraggio è contro natura. Lo dimostra il fatto che pochi ne hanno.
Le calunnie non si devono dimostrare. Basta ripeterle.
Non c'è nessun modo di possedere le virtù se non come parte di una tradizione in cui esse e la nostra comprensione di esse ci vengono tramandate da una serie di predecessori.
Ci sono difetti che, sfruttati bene, brillano più della stessa virtù.
Anche i laici possono avere delle virtù, il fatto è che sono vicini alla divinità ma non lo sanno. Sono vicini in modo irrazionale.
Il moralista, impegnato a predicare la virtù, difficilmente troverà il tempo di praticarla.
La virtù rimane il vizio più costoso: e deve rimanerlo.
E non c'è nessun individuo di nessun popolo che, se guidato dalla natura, non possa pervenire alla virtù.
Basta una stilla di male per gettare un'ombra infamante su qualunque virtù.
Certi vizi sono più noiosi della stessa virtù. Soltanto per questo la virtù spesso trionfa.
Se tanto sono gli uomini e allettati dalla bellezza, e disgustati dalla deformità, onde avvien poi, che una gran parte di loro volga le spalle alla virtù, ch'è sì bella; e la faccia al vizio, ch'è sì deforme?
Fedeltà, abnegazione, taciturnità sono virtù di cui un grande popolo ha necessità: l'insegnarle e il perfezionarle nella scuola è più importante di molte cose che oggi riempiono i nostri programmi scolastici.