L'italiano rispetta la legge soprattutto se coincide con i suoi interessi.
L'ozio non ci fa fare quelle cose che non avremmo comunque fatto.
Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.
In amore, come in politica, il tradimento è una forma di legittima difesa.
Il denaro è il bene superfluo più utile.
L'Italia sta in piedi perché non sa da che parte cadere.
Preoccupazione del legislatore deve essere il bene della collettività: "l'utilità generale" deve costituire il criterio orientativo in materia di legislazione. Conoscere il bene che giovi agli interessi della comunità, è scienza; ricercare i mezzi per realizzare questo bene, è arte.
Siamo schiavi della legge, per poter essere liberi.
Nessuna legge, per quanto rigorosa, può rendere il pigro attivo, il dissipatore previdente o l'ubriaco sobrio.
Le leggi ottime sono le poche e brevi che s'accordano al costume del popolo e al bene comune. Le leggi tiranniche sono molti lacciuoli che ad uno o a pochi sono utili, e non s'accordano col costume pubblico, purché crescano gli pochi autori di esse.
La legge è uguale per tutti. Basta essere raccomandati.
Le leggi sono le condizioni colle quali uomini indipendenti e isolati si unirono in società, stanchi di vivere in continuo stato di guerra.
Le leggi sono come ragnatele: quando qualcosa di leggero e di debole ci cade sopra, lo trattengono, mentre se ci cade una cosa più grande, le sfonda e fugge via.
La libertà della gente dipende fondamentalmente dalla legge, un sistema legale equo.
Senza legge non c'è ordine né libertà.
Il popolo deve combattere per la sua legge come per le mura della città.