Roberto Gervaso ironizza sulla nozione dell'amor romanesco, sottolineando come l'idea di morire per amore sia più comune nei romanzi e negli spettacoli cinematografici piuttosto che nella realtà quotidiana. La citazione critica implicitamente i cliché narrativi associati all'idolatria dell'amore romantico, suggerendo una distanza tra la concezione idealistica di questo sentimento come fonte infinita e potente della passione umana ed il suo realismo più sardonico. In tal modo Gervaso evidenzia l'aspetto tragically unrequited del desiderio amoroso esagerato nei media, rischiando spesso la ridicolizzazione dell'amore vero che non trova corrispondenza.