Gli anni più belli della vita li aspetteremo fino alla morte.
La filosofia non c'impedisce di commettere errori, ma ce li spiega.
Le virtù ci rendono migliori; i vizi, soddisfatti.
Il non nutrire dubbi sulla fedeltà della propria moglie è un incoraggiamento ai suoi adulteri.
Chi pensa con la testa altrui difficilmente rischia di essere messo in minoranza.
La democrazia bisogna guadagnarsela; la dittatura la si merita.
La morte non è che per i mediocri.
Gli uomini dell'occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
Ciò che più ci rattrista della morte di un conoscente è il ricordarci che presto o tardi toccherà pure a noi.
Morire per dormire. Nient'altro. E con quel sonno poter calmare i dolorosi battiti del cuore, e le mille offese naturali di cui è erede la carne! Quest'è una conclusione da desiderarsi devotamente. Morire per dormire. Dormire, forse sognare.
La morte è quella malattia che pone fine a tutte le altre.
La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi.
Spesso sono i giovani ad avere le idee necessarie affinché la società progredisca. Però i vecchi non sempre sono disposti a cedere loro il posto: in questo caso la morte è utile alla società.
Ogni mattina e ogni sera dovremmo continuamente pensare alla morte, sentendoci già morti da sempre; in tal modo, saremo liberi di muoverci in ogni situazione.
La morte non bisogna né temerla né desiderarla.
I cimiteri sono pieni di gente di cui il mondo non poteva fare a meno.