La morte è un vile esperimento chimico che viene effettuato su tutti tranne che sugli alberi della sequoia.
La morte è come il sonno, ma con questa differenza: se sei morto e qualcuno grida "In piedi, è giorno fatto!", ti riesce difficile trovare le pantofole.
La morte è uno stato di perfezione, il solo alla portata di un mortale.
Il solo difetto della morte è che essa ci pone in condizione di non poter apprezzare il suo beneficio.
Solo un fumo torbido è il sogno della morte, e il fuoco della vita sotto vi arde.
Se uno non vuole morire, non vuole vivere: la vita ci è stata data con la condizione della morte; noi avanziamo verso di essa.
La morte può essere l'espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle.
Se hai paura della morte, non ascoltare il tuo cuore battere la notte.
Morire. Non fosse che per fregare l'insonnia.
Se la paura della morte è, in effetti, un'evidenza, altrettanto evidente è che questa paura, per quanto grande sia, non è mai stata in grado di contrastare le passioni umane.
È cosa egregia imparare a morire.