L'uomo muore di freddo, non di oscurità.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall'altra i pedanti.
La fede che non dubita non è fede.
Prendere un'abitudine è cominciare a cessare di essere.
Le lingue, come le religioni, vivono di eresie.
Il vero servo di Dio non ha altra patria che il cielo.
E così morire è bere dal fiume del silenzio, è scalare la cima del monte, significa stare nudi nel vento e sciogliersi al sole.
La morte è l'ultimo medico delle malattie.
La morte con tutta probabilità è la più grande invenzione della vita. Spazza via il vecchio per far spazio al nuovo.
Chi ben condusse sua vita male sopporterà sua morte.
La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.
Noi diciamo la morte per semplificare, ma ce ne sono quasi quante le persone.
La morte è l'assentarsi dell'eterno.
La morte è il riposo, ma il pensiero della morte è il disturbatore di ogni riposo.
La morte non è che per i mediocri.
La morte è la porta che tutti noi dobbiamo attraversare, ed è questo nostro io spirituale che, abbandonato il corpo fisico, ci farà continuare a vivere, a imparare e a crescere mentre proseguiamo.