Un artista ha la morte sempre con sé, come un bravo prete il suo breviario.— Heinrich Böll
Un artista ha la morte sempre con sé, come un bravo prete il suo breviario.
Vi sono dei limiti oltre i quali l'idiozia dovrebbe essere controllata.
Avrebbe dovuto piangere, piangere forte, a lungo. Allora avrei potuto alzarmi, prenderla fra le braccia, baciarla. Non lo feci. Non ne avevo voglia e solo per abitudine o per dovere non volevo farlo. Restai disteso sul letto.
Ho bisogno di molta poca realtà.
Ogni attività cui mi dedicavo mi lasciava indifferente. Non riuscivo a trovare in me quel tanto di serietà e d'impegno che si richiedono per affrontare una vera professione.
Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte.
Morire È un'arte, come qualsiasi altra cosa. Io lo faccio in un modo eccezionale Io lo faccio che sembra un inferno Io lo faccio che sembra reale. Ammetterete che ho la vocazione.
Ad un certo punto della vita non è la speranza l'ultima a morire, ma il morire è l'ultima speranza.
La morte non è la più grande perdita nella vita. La più grande perdita è ciò che muore dentro di noi mentre stiamo vivendo.
Tutte le azioni della vita sono riparabili, eccetto l'ultimo (la morte) che nessun procedimento, neppure soprannaturale può riparare. Questo ultimo atto determina tutti gli altri e dà loro significato definitivo.
Devi amare la vita, perché la morte è una scocciatura.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
Non ho paura della morte: è la posta che stabiliamo per giocare al gioco della vita.
In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.