Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.— Giuseppe Ungaretti
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte. Foglia appena nata Nell'aria spasimante involontaria rivolta dell'uomo presente alla sua fragilità Fratelli.
M'illumino d'immenso.
La parola è impotente, la parola non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi, mai. Lo avvicina.
Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.
Nessuno è così favorito da non avere accanto a se, al momento della morte, qualcuno che gioisca del triste evento.
Entriamo nel sonno per un atto di egoismo giornaliero: nella morte per un egoismo definitivo.
Moriamo peggiori di quando siamo nati. La colpa è nostra, non della natura.
Il mio primo film era così brutto, che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte.
La morte è ciò che la vita ha sinora inventato di più solido e sicuro.
Nella vita la cosa più audace è odiare la morte; sono disprezzabili e disperate le religioni che ottundono questo odio.
Gli uomini, fuggendo la morte, l'inseguono.
Dicono che la morte è un mistero, ma il fatto di essere esistito è un mistero maggiore, apparentemente è banale, e invece è così misterioso.
Ogni anno oltrepassiamo senza saperlo il giorno della nostra morte.
I poeti danno molta importanza alla morte e alle afflizioni esteriori, ma le sole tragedie sono le sconfitte dell'anima e l'unica epopea è l'ascesa trionfante dell'uomo verso la divinità.