Chi non vuole morire non vuole vivere.— Lucio Anneo Seneca
Chi non vuole morire non vuole vivere.
Come tutti i vizi mettono radici profonde, se non sono estirpati sul nascere, così i sentimenti di tristezza e di infelicità, che dilaniano se stessi, finiscono per nutrirsi del loro amaro, e il dolore si fa una perversa voluttà di soffrire.
Non giudicare gli uomini dalla diversità dei monumenti funebri e delle tombe che adornano le strade: la cenere rende tutti uguali.
L'inizio della salvezza è la conoscenza del peccato.
Comportati con il tuo inferiore come vorresti che il tuo superiore agisse con te.
L'unico bene, la condizione fondamentale per una vita felice, è la fiducia in se stessi... nè può renderti felice la bellezza o la forza del corpo: nessuno di quei beni resiste al passare del tempo.
Ed è il pensiero della morte che, in fine, aiuta a vivere.
Sappiamo di dover morire, ma l'istinto di conservazione ci consiglia di dimenticarlo.
La morte è una sorpresa che rende inconcepibile il concepibile.
Nessuno muore mai completamente, c'è sempre qualche cosa di lui che rimane vivo dentro di noi.
Sulla morte: o dispersione, se ci sono gli atomi; se invece c'è l'unità, o spegnimento o trasferimento.
E la morte passò con la nuda falce a produrre tanti vuoti nelle nostre già sparute schiere di sopravvissuti.
La morte è un sonno senza sogni e forse senza risveglio.
Nella morte vi sono molti più incontri che separazioni.
La morte non è la più grande perdita nella vita. La più grande perdita è ciò che muore dentro di noi mentre stiamo vivendo.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi sa di morire e vorrebbe vivere.