La morte è quella malattia che pone fine a tutte le altre.— Kierkegaard
La morte è quella malattia che pone fine a tutte le altre.
La filosofia è la balia asciutta della vita. Veglia sui nostri passi, ma non ci può allattare.
La fede è una corda alla quale si rimane appesi, quando non ci si impicca.
La vita si può capire solo all'indietro, ma si vive in avanti.
Nessun al mondo è in grado di dirti perché esisti, ma visto che sei qui, lavora per dare un senso alla tua esistenza.
Grande è la fedeltà della donna soprattutto quando non è richiesta.
Sappiate che la morte vi sorveglia, gioir nei prati o fra i muri di calce, come crescere il gran guarda il villano finché non sia maturo per la falce.
Si nasce una sola volta, ma si muore per sempre.
Spesso fa più male la paura di morire che la morte.
Morire per dormire. Nient'altro. E con quel sonno poter calmare i dolorosi battiti del cuore, e le mille offese naturali di cui è erede la carne! Quest'è una conclusione da desiderarsi devotamente. Morire per dormire. Dormire, forse sognare.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
Questo paese sconosciuto da cui nessun viaggiatore è tornato.
Alla stupida domanda "Perché io?" l'universo si prende a malapena il disturbo di replicare: perché no?
La morte è il male più grande, perché recide la speranza.
Chi muore paga tutti i debiti.
La morte è l'unica bella, pura conclusione di una grande passione.