La morte è quella malattia che pone fine a tutte le altre.
Quello che ciascun uomo può compiere è il movimento della infinita rassegnazione; e, per conto mio, non esiterò ad accusare di viltà chiunque si immagini di esserne capace.
Lo scopo di questa vita è di essere portati al più alto grado di noia della vita.
La vita non è un problema da risolvere. È un mistero da vivere.
Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.
L'avversità unisce gli uomini e dona bellezza e armonia ai rapporti della vita, così come la fantasia del freddo invernale fa apparire come per incanto i fiori sui vetri delle finestre, fiori che scompaiono col caldo.
Morire per dormire. Nient'altro. E con quel sonno poter calmare i dolorosi battiti del cuore, e le mille offese naturali di cui è erede la carne! Quest'è una conclusione da desiderarsi devotamente. Morire per dormire. Dormire, forse sognare.
Tutte le donne devono lottare con la morte per tenere i loro figli. La morte, essendo senza figli, vuole i nostri.
Morte. La più implacabile delle malattie ereditarie.
Ogni qualvolta muore un uomo, è un universo intero a venire distrutto. Ce ne rendiamo conto non appena ci identifichiamo con quell'uomo.
E s'al mesto pensier chiuder le porte col chiuder gli occhi io cerco, il cieco orrore contemplo allor de la mia propria morte.
La morte è l'unica bella, pura conclusione di una grande passione.
La morte non viene una volta sola: quella che ci porta via è l'ultima morte.
Non ci si prepara alla morte. Ci si distacca dalla vita.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
La morte ti viene incontro: la dovresti temere se potesse rimanere con te: ma necessariamente o non è ancora arrivata o passa oltre.
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