La morte è il male più grande, perché recide la speranza.— William Hazlitt
La morte è il male più grande, perché recide la speranza.
Il dotto professore di ogni arte e di ogni scienza non sa praticarne neanche una, benché possa preparare un articolo su di esse per qualche enciclopedia.
Anche se il mondo non servisse a nient'altro, sarebbe un buon soggetto di speculazione.
Se il mondo non servisse a nient'altro, è per lo meno un eccellente oggetto di meditazione.
L'entusiastica fantasia ha sempre marinato la scuola.
Quando si vede un fannullone con un libro in mano, si può essere quasi certi che si tratta di una persona senza né forza, né voglia di stare attenta a ciò che gli accade intorno, o dentro la testa.
Ho vissuto abbastanza; ora, sazio, aspetto la morte.
Il sogno è un fenomeno misterioso, è l'unica via che ha l'uomo di incontrare le persone scomparse, parlare con loro, provare forti emozioni, fino a piangere con loro.
Nessuno può dire con certezza che domani sarà ancora vivo.
Perché la morte è un infinito atto d'amore.
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
La morte dei giovani è un naufragio. La morte dei vecchi è un approdare al porto.
La morte verrà all'improvviso avrà le tue labbra e i tuoi occhi ti coprirà di un velo bianco addormentandosi al tuo fianco.
Non v'è rimedio per la nascita e la morte salvo godersi l'intervallo.
Giaceva immobile e la morte non era con lui. Doveva essere passata da un'altra strada. La morte pedalava in bicicletta, si muoveva silenziosa sul selciato.
I poeti danno molta importanza alla morte e alle afflizioni esteriori, ma le sole tragedie sono le sconfitte dell'anima e l'unica epopea è l'ascesa trionfante dell'uomo verso la divinità.