La nostra vita scaturisce dalla morte degli altri.— Leonardo da Vinci
La nostra vita scaturisce dalla morte degli altri.
Chi poco pensa, molto erra.
Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.
Quando la cosa unita è conveniente al suo unitore, li seguita dilettazione e piacere e sadisfazione.
Sicome il mangiare sanza voglia fia dannoso alla salute, così lo studio sanza desiderio guasta la memoria, e no' ritiene cosa ch'ella pigli.
Colui che più possiede, è colui che più ha paura di perdere.
Poi c'hai del sangue mio sete si ardente, E perchi'io mora, o Morte acerba e ria, Sei mossa per ferir la donna mia, Col velenoso stral fiero e pungente.
Morte non essere superba, anche se molti ti hanno chiamata Terribile e potente, perché, tu non lo sei, Perché, quelli che tu decidi, tu li abbatti Non morire, povera morte.
La morte è il male più grande, perché recide la speranza.
Se la morte è assenza totale di sensazioni, come se si dormisse un sonno senza sogni, oh, essa sarebbe un guadagno meraviglioso.
La morte è l'assentarsi dell'eterno.
La maggior parte delle persone muoiono all'ultimo minuto; altre 20 anni prima, alcune ancora prima. Sono i dannati della terra.
Non c'è niente di più errato del ritenere la morte simile al sonno. Perché dovrebbe esserlo se la morte non assomiglia al sonno? L'essenza del sonno è il destarsi da esso, ma dalla morte non ci si desta.
Chi ha paura di sognare è destinato a morire.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e vorrebbe vivere ma sa di dover morire.
Da ogni cosa ci si può mettere al sicuro, ma per la morte abitiamo tutti una città senza mura.