Davanti a uno che muore, la parola vivere suona oscena.
Temo il dolore fisico in quanto penso che esso possa limitare la mia libertà. Ho paura di non saperlo sopportare.
Della nostra storia nulla vive se non raccontato (cantato).
Quando il male passa, perdoniamo Dio.
Si parla di amicizia quando c'è una certa comunione, affinità di gusti e si sta bene insieme. Ci sono amicizie che possono avere dei limiti. La vera amicizia, credo, sia abbastanza rara. Considero amici solo quelli che in qualche modo mi sono stati maestri, perché mi hanno insegnato qualcosa.
Quando abbiamo imparato a vivere, moriamo.
È la vita... ma è certo, non si muore tutte le mattine, si muore una volta sola.
Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.
La morte: chiave o serratura?
È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.
La statistica ci segnala che possiamo contare in tutto su un venticinquemila giorni; qualche migliaio in più per qualcuno. Ma dopo non ce ne saranno altri. Per nessuno. Sì: anche per me che scrivo, anche per te che leggi sarà subito sera.
La morte è ciò che la vita ha sinora inventato di più solido e sicuro.
Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica.
Non avere paura della morte, fa meno male della vita.
La morte è solo l'inizio del secondo tempo.
L'eccesso di dolore per la morte è follia; perché è una ferita ai viventi, e i morti non la conoscono.
Nessuno può vivere felice se bada solo a sé stesso, se volge tutto al proprio utile: devi vivere per il prossimo, se vuoi vivere per te.
Noi non facciamo altro che prepararci a vivere, ma non viviamo mai.
Coloro che vivono con cognizione di causa sono rari, e di solito dimenticano presto. E quelli che per miracolo se ne rammentano, spesso non sanno trarne profitto.
Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.
Se qualcuno si accorgesse che potrebbe vivere più a suo agio infisso in croce che a tavola, sarebbe il più stolto degli uomini se non si facesse crocifiggere.
Vivere è diventato un esercizio burocratico.
Non c'è motivo di credere che uno sia vissuto a lungo perché ha i capelli bianchi o le rughe: non è vissuto a lungo, ma è stato al mondo a lungo.
Si può imparare a vivere? Evita qualsiasi frenesia, lascia che i tuoi giudizi smascherino la stupidità. Ridi, ma senza fretta.
Meglio morire combattendo per la libertà che vivere da schiavi.
Per vivere, proprio come per nuotare, va meglio chi è più privo di pesi, ché anche nella tempesta della vita umana le cose leggiere servono a sostenere, quelle pesanti a far affondare.
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