Morte è quanto vediamo stando svegli, sonno quanto vediamo dormendo.
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
Una cosa a tutto preferiscono i grandi: la gloria eterna rispetto alle cose caduche; i più invece pensano solo a saziarsi come bestie.
Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.
L'opposto in accordo e dai discordi bellissima armonia e tutto avviene secondo contesa.
Acque sempre diverse scorrono per coloro che s'immergono negli stessi fiumi; e anche le anime esalano dalle acque.
Il bosco è magnifico, profondo all'imbrunire e io ho promesse da mantenere e miglia da percorrere prima di dormire. Mi hai sentito Butterfly? Miglia da percorrere prima di dormire!
È una strana cosa il letto, questa imitazione di tomba, ove adagiamo le membra stanche, e sprofondiamo quietamente nel silenzio e nel riposo.
Non puoi guardare un gatto che dome e sentirti teso.
E a ognuno casa sua, a ognuno il suo letto e l'ombra. Così la gente si arrende, al sonno.
Russare. Dormire ad alta voce.
Non combattere col cuscino, ma metti giù la testa e scaccia ogni preoccupazione fuori dal letto.
Però, vecchio mio, questo è il grande merito del sonno, la perfezione del sonnellino. Una vacanza da te stesso, non vedere e non vedersi. Perfetto, no?
Un po' di sonno fa meraviglie!
Io generalmente non sento niente fino a mezzogiorno; poi è ora del mio sonnellino.
Lascia dormire il futuro come merita: se lo svegli prima del tempo, otterrai un presente assonnato.
Cristo in vicinanza della morte trema, piange, si abbandona alla disperazione. Socrate conversa serenamente con i suoi discepoli sull'immortalità.
La tradizionale versione apocalittica di una fine del mondo, con i suoi immani cataclismi che investono tutti, è anche rassicurante, perché permette di sovrastare l'angoscia della propria morte con l'immagine di una morte universale, di roghi e diluvi che bruciano e sommergono ogni cosa.
La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.
Un bel morir, tutta la vita onora.
Colui che da una diversa visione della cosa più è commosso, non teme le angustie della morte.
Il problema più importante, quello della morte, è trattato sempre e solo da incompetenti. Non conosciamo il parere di nessun esperto.
Si dice che muore giovane chi è tanto giovane e saggio.
Si sta comed'autunnosugli alberile foglie.
Non ci si prepara alla morte, ci si separa della vita.
Hai notato che solo la morte ci ridesta i sentimenti? Ma lo sai perché siamo sempre più giusti e generosi con i morti? È semplice. Verso di loro non ci sono obblighi. Se un obbligo ci fosse, sarebbe quello della memoria, e noi abbiamo la memoria corta.
Tosto s'opprime chi di sonno è carco, ché dal sonno a la morte è un picciol varco.
Il sonno ha talvolta nel volgere di un'ora le immensità della vita più intensa.
Speciale è solo vivere, guardarsi di sera il palmo di mano e sapere che domani torna fresco di nuovo, che il sarto della notte cuce pelle, rammenda calli, rabbercia gli strappi e sgonfia la fatica.
Non c'è riposo senza amore, non c'è sonno senza sogni d'amore; il desiderio estremo è amore.
Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo che è loro comune. Nel sonno ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare.
Perdere il sonno e cambiare lingua. Due prove, l'una indipendente da sé stessi, l'altra deliberata. Da soli, faccia a faccia con le notti e con le parole.
Cosa c'entra la notte con il sonno?
Il legno sul quale poserà il mio lungo sonno in un paesaggio a me ignoto ora si scuote al vento.
Chiunque vada a letto prima di mezzanotte è un mascalzone.
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