Ammazzare il tempo nell'attesa che il tempo ci ammazzi.
Quando ignoranza e mediocrità si coalizzano, ne risulta la cosiddetta voce del popolo.
L'abitudine è un abito che, indossato da giovani, ci rifiutiamo di togliere vita natural durante.
Forse siamo già risorti. Per punizione.
L'illusione è la culla degli adulti.
L'intenditore è uno che è riuscito a dare a intendere di intendersene.
Non ci si prepara alla morte. Ci si distacca dalla vita.
Quando siamo nati abbiamo perso quanto perderemo con la morte: tutto.
La morte è più potente dell'amore. È una sfida gettata all'esistenza.
Ogni mattina e ogni sera dovremmo continuamente pensare alla morte, sentendoci già morti da sempre; in tal modo, saremo liberi di muoverci in ogni situazione.
Non puoi sapere dove ti attenda la morte: perciò aspettala dovunque.
E' assai difficile, se non impossibile, trovare un morto con la faccia da stupido. Fra le conseguenze di ogni trapasso, questa la principale.
Nessuno è così favorito da non avere accanto a se, al momento della morte, qualcuno che gioisca del triste evento.
Il ramo, quando una mano si approssima per staccarne un fiore freme e sembra nel medesimo tempo voler sfuggire a volersi offrire. Il corpo umano ha un simile fremito quando arriva l'istante in cui le dita misteriose della morte vogliono cogliere l'anima.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
La vecchiaia segue la giovinezza, e la morte la vecchiaia. Se uno non vuole morire, non vuole vivere.