Morte non essere superba, anche se molti ti hanno chiamata Terribile e potente, perché, tu non lo sei, Perché, quelli che tu decidi, tu li abbatti Non morire, povera morte.

— John Donne
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Morte

Altre frasi di John Donne

Nessun uomo è un'isola, completo in sé stesso.
— John Donne
Quando un uomo muore, un capitolo non viene strappato dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.
— John Donne
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.
— John Donne
Ogni morte d'uomo mi diminuisce, perché io partecipo all'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona anche per te.
— John Donne
Quando un uomo muore, non viene strappato un capitolo dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.
— John Donne
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Altre citazioni sugli stessi argomenti

Gli uomini, fuggendo la morte, l'inseguono.
— Democrito
La morte venne nel mondo per il peccato', dice il cristianesimo. Ma la morte è puramente l'espressione cruda, stridente e portata al suo eccesso, di ciò che il mondo è nell'essenza sua. Onde è più conforme al vero dire: il mondo è per il peccato.
— Arthur Schopenhauer
Ogniqualvolta muore un uomo, è un universo intero a venire distrutto. Ce ne rendiamo conto non appena ci identifichiamo con quell'uomo.
— Karl Popper
'A morte 'o ssaje ched'e?... è una livella.
— Totò
In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
— Gesù
La morte viene silenziosa come un alce, dai vivi ci separa con il taglio di una falce.
— Elio e le Storie Tese
Molte persone muoiono a venticinque anni e non vengono sepolti fino a quando non ne hanno settantacinque.
— Benjamin Franklin
Sono sempre ossessionato dal pensiero della morte: v'è una vita nell'aldilà? E se c'è, mi potranno cambiare un biglietto da cinquanta?
— Woody Allen
Quanto spesso gli uomini sono stati allegri poco prima di morire!
— William Shakespeare
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
— Eraclito