Chi sarebbe così insensato da morire senza aver fatto almeno il giro della propria prigione?
Ci sono idee e sentimenti che si possono esprimere soltanto nella propria lingua, e con un ascoltatore in grado di capire.
L'antipatia è come un'amicizia a rovescio.
Ipocrisia. La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Nessuno può a lungo avere una faccia per sé stesso e un'altra per la folla, senza rischiare di non sapere più quale sia quella vera.
La musica, questa gioia dei forti, è la consolazione dei deboli.
La morte verrà all'improvviso avrà le tue labbra e i tuoi occhi ti coprirà di un velo bianco addormentandosi al tuo fianco.
La differenza fra il sesso e la morte è che la morte la puoi fare da solo senza che nessuno rida di te.
Colui il quale ha sentito il soffio della Morte alitare presso il suo volto, guarda la Vita con occhi diversi.
Accetta la tua morte con una certa serietà, comunque. Chi ride andando a farsi giustiziare non è ben compreso, in genere, dalle meno progredite forme di vita, e ti daranno del pazzo.
Il temere la morte altro non è che parere sapienti senza esserlo, cioè a dire credere di sapere ciò che si ignora; poiché nessuno sa se la morte, che l'uomo teme come se conoscesse già che è il maggiore di tutti i mali, non sia invece per essere il più gran bene.
Il modo migliore di pensare ai morti è pensare ai vivi.
Se non ci fosse la morte, noi moriremmo eternamente.
La morte non bisogna né temerla né desiderarla.
Soltanto quando siamo maturi per morire intravediamo come avremmo dovuto vivere.
Crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguirà. Tutto quello che è stato prima di noi è morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi è questo: non esistere.
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