Non si muore. Si cessa soltanto di vivere.— Alessandro Morandotti
Non si muore. Si cessa soltanto di vivere.
Per gran parte dell'umanità, divino è tutto ciò che non trova spiegazione.
Il talento è la tassa per l'esercizio dell'arte.
Le più diffuse credenze traggono la loro forza dall'inverificabilità.
L'espressione letteraria più autentica è il diario. Scrivere come si vive.
La passione è una manifestazione violenta di debolezza.
Prima di morire voglio sentire l'urlo di una farfalla.
Ahimè al cielo, ahimè alla luna sole e stelle mi portan fortuna! Io vivo per soffrire, e vorrei sol morire!
Spesso fa più male la paura di morire che la morte.
Ogni mattina e ogni sera dovremmo continuamente pensare alla morte, sentendoci già morti da sempre; in tal modo, saremo liberi di muoverci in ogni situazione.
La maledizione del dover morire dovrà diventare una benedizione: che si possa ancora morire quando vivere è insopportabile.
Ogniqualvolta muore un uomo, è un universo intero a venire distrutto. Ce ne rendiamo conto non appena ci identifichiamo con quell'uomo.
Della morte questo deve essere detto: per lei, non c'è bisogno di scendere dal letto. Ovunque ti capiti di stare, sta sicuro che gratis te la verranno a portare.
La morte ci colga vivi.
Solo da morti, scrittore e asino, trovano la loro glorificazione.
Se non fosse la morte, quasi non sarebbe poesia nella vita.