Dicono che la morte è un mistero, ma il fatto di essere esistito è un mistero maggiore, apparentemente è banale, e invece è così misterioso.
Il vero protagonista della storia che abbiamo vissuto non siamo noi, è la storia che abbiamo vissuto.
Non abbiamo una personalità sola, abbiamo tante personalità che convivono fra di loro sotto la guida di un io egemone.
Il racconto è il romanzo di un pigro.
La vita è prigioniera della sua rappresentazione: del giorno dopo ti ricordi solo tu.
Se ti metti a guardare nelle pieghe più nascoste della società, qualsiasi essa sia, scopri la pazzia. Ma quelli che hanno avuto il coraggio di farlo erano pazzi.
Nessuno può dire con certezza che domani sarà ancora vivo.
I morti si nutrono di giudizi, i viventi di amore.
La morte non è altro che il sonno del bambino che si addormenta sul cuore della mamma. Finalmente la notte dell'esilio sarà tramontata per sempre, ed entreremo nel possesso dell'eredità dei Santi nella luce.
Se guardiamo i vantaggi, la morte è una delle poche cose che può essere fatta semplicemente standosene sdraiati.
Nessuno ha ancora capito se la morte sia un punto o una virgola.
Molti di noi percorrono la vita in punta di piedi, così da raggiungere la morte in tutta sicurezza.
Essere ricordati dopo morti, è una povera ricompensa per essere trattati con disprezzo mentre stiamo vivendo.
Il corpo e la sua morte restano i più grandi pensatori.
Sapete come vi darei epigrammi a non finire? Basta portarmi via, lontano dal mio amore.
Non voglio e non posso figurarmi un individuo che sopravviva alla sua morte corporale: quante anime deboli, per paura e per egoismo ridicolo, si nutrono di simili idee!
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