Non temere la morte: prima moriamo, prima saremo immortali.
Chi si innamora troppo di sé stesso, non avrà contendenti.
Non vi è forma di disonestà nella quale persone altrimenti oneste cadano più facilmente e frequentemente del frodare il governo.
La birra è la prova che Dio ci ama e vuole che siamo felici.
I saggi non hanno bisogno di suggerimenti. Gli sciocchi, non ne tengono conto.
Chi dorme coi cani, si alza con le pulci.
La morte, se somiglia allo spegnersi di una luce non mi spaventa: tutt'al più mi scoccia. L'unica cosa che mi spaventa è il dolore.
Ci sono diecimila e più porte attraverso cui l'uomo può uscire di scena.
Per tre giorni dopo la morte i capelli e le unghie continuano a crescere ma le telefonate calano progressivamente.
Sono contento di non essere ancora morto. Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi, mi dico che sono fortunato.
La statistica ci segnala che possiamo contare in tutto su un venticinquemila giorni; qualche migliaio in più per qualcuno. Ma dopo non ce ne saranno altri. Per nessuno. Sì: anche per me che scrivo, anche per te che leggi sarà subito sera.
La morte del corpo non è la fine dello spirito, ma solo una tappa del viaggio, come quando nei tempi andati si cambiava diligenza.
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
Ascoltami: verso la morte sei spinto dal momento della nascita. Su questo e su pensieri del genere dobbiamo meditare, se vogliamo attendere serenamente quell'ultima ora che ci spaventa e ci rende inquiete tutte le altre.
Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica.
Gli uomini, fuggendo la morte, l'inseguono.