Quando abbiamo imparato a vivere, moriamo.— Lalla Romano
Quando abbiamo imparato a vivere, moriamo.
Come per la scrittura, anche la pittura fa una selezione. Lo scrittore la fa nella memoria e nel vocabolario, il pittore la fa nella memoria dell'arte e nella natura stessa, scegliendo secondo la propria sensibilità.
Nello stesso momento che le cose acquistano valore, perdono il loro valore.
Il materialismo non è meno nobile dello spiritualismo; anzi, di più perché non pretende di esserlo.
Bellezza come salvezza. Conseguenza: pulire la bellezza dall'edonismo - e la salvezza dal bigottismo.
Spesso, mentire è carità.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi sa di morire e vorrebbe vivere.
Pochi uomini desiderano veramente di morire; ma infiniti vorrebbero non esser mai nati.
La morte non vuole gli stupidi.
La morte è una cosa rapida, chiara, che non ammette compromessi.
Quando siamo nati abbiamo perso quanto perderemo con la morte: tutto.
Sono sempre ossessionato dal pensiero della morte: v'è una vita nell'aldilà? E se c'è, mi potranno cambiare un biglietto da cinquanta?
La maledizione del dover morire dovrà diventare una benedizione: che si possa ancora morire quando vivere è insopportabile.
Alla stupida domanda "Perché io?" l'universo si prende a malapena il disturbo di replicare: perché no?
Sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire domani.
La morte è come un pescatore che pigli il pesce nella rete e per un po' lo lascia in acqua; il pesce nuota ancora, ma ha tutt'intorno la rete, e il pescatore lo tirerà su, quando gli sembrerà opportuno.