La morte ci colga vivi.
Il disordine dà qualche speranza, l'ordine nessuna.
Non esistono innocenti: tutti abbiamo passato un raffreddore a qualcuno.
I film si rivedono con le persone che si amano.
L'importante è che la morte mi colga vivo.
Chi è felice è stupido. Non è vero ma consola.
Non ci si prepara alla morte, ci si separa della vita.
Perché la morte è un infinito atto d'amore.
La morte risolve tutti i problemi: niente uomini, niente problemi.
Nulla atterrisce quanto la distanza. Voi potreste essere morta ed io non lo saprò abbastanza presto per morire.
Essere morti significa svegliarsi dalla parte sbagliata dei propri sogni.
Io sono decisamente antimorte. Dio sembra essere sotto ogni profilo promorte. Non vedo come potremmo andare d'accordo sulla questione, lui e io.
Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.
Ricordiamo il vecchio adagio: si vis pacem, para bellum: se vuoi conservare la pace preparati alla guerra. Sarebbe ora di modificare questo adagio e di dire: si vis vitam, para mortem: se vuoi poter sopportare la vita, disponiti ad accettare la morte.
Alla fine tutte le cose non devono forse essere inghiottite dalla morte?
Da ogni cosa ci si può mettere al sicuro, ma per la morte abitiamo tutti una città senza mura.