Vado a cercare un Grande Forse.— François Rabelais
Vado a cercare un Grande Forse.
L'appetito vien mangiando, diceva Angest di Mans, ma la sete se ne va bevendo.
Scienza senza coscienza non è che rovina dell'anima!
La lotta per la saggezza è il secondo paradiso al mondo.
Questa è una grande annata per i cornuti.
Il vino ha il potere di riempire l'anima di ogni verità, di ogni sapere, di tutta la filosofia.
Non ho mai capito chi dice la morte è normale, la morte è logica, tutto finisce quindi anch'io finirò. Io ho sempre pensato che la morte è ingiusta, la morte è illogica, e non dovremmo morire dal momento che si nasce.
Nella morte vi sono molti più incontri che separazioni.
Un uomo morente ha bisogno di morire, come un uomo assonnato ha bisogno di dormire, e arriva un momento in cui è sbagliato, oltre che inutile, resistere.
Ognuno deve morire, è vero, ma io ho sempre pensato che sarebbe stata fatta un'eccezione nel mio caso. E ora, che succede?
La morte non è un evento estremo e conclusivo, è un elemento della vita con il quale noi tutti coabitiamo.
È meglio morire svuotandosi che riempendosi, e meglio di fame che d'indigestione.
Ricordiamo il vecchio adagio: si vis pacem, para bellum: se vuoi conservare la pace preparati alla guerra. Sarebbe ora di modificare questo adagio e di dire: si vis vitam, para mortem: se vuoi poter sopportare la vita, disponiti ad accettare la morte.
Una bella morte... che sciocchezza, la morte non è mai bella, la morte è laida, sempre, è la negazione della vita.
Il terrore della morte è dovuto all'incertezza di ciò che ci attende. La risposta è semplice e tranquillante: esattamente la medesima situazione di prima che fossimo.
Morire è facile, prima o poi ci riescono tutti.