Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri.
Un uomo che prima ha guardato nella nebbia un filo d'erba della steppa e l'ha scambiato per un albero, non può più, dopo aver riconosciuto il filo d'erba, vedere in esso un albero.
Tutti pensano a cambiare l'umanità, ma nessuno pensa a cambiare sé stesso.
Ladro non è quello che prende ciò che gli è necessario, ma quello che trattiene, senza darlo agli altri, ciò che non gli è indispensabile e è invece necessario agli altri.
Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo.
Nulla è tanto necessario a un giovane quanto la compagnia delle donne intelligenti.
Morire è facile, prima o poi ci riescono tutti.
La morte è più potente dell'amore. È una sfida gettata all'esistenza.
La meditazione della morte non insegna a morire, non rende l'esodo più facile.
La morte è un vile esperimento chimico che viene effettuato su tutti tranne che sugli alberi della sequoia.
L'anima non dimora, qual massa indipendente, nel corpo come in un carcere, da cui sarebbe liberata dalla morte. L'anima è l'uomo nella sua totalità. L'uomo non ha un'anima, egli è un'anima.
Tutte le azioni della vita sono riparabili, eccetto l'ultimo (la morte) che nessun procedimento, neppure soprannaturale può riparare. Questo ultimo atto determina tutti gli altri e dà loro significato definitivo.
Ahimè al cielo, ahimè alla luna sole e stelle mi portan fortuna! Io vivo per soffrire, e vorrei sol morire!
La morte è questo: la completa uguaglianza degli ineguali.
A me la morte fa una gran paura, si lasciano troppi sorrisi, troppe mani, troppi occhi.
Sulla morte: o dispersione, se ci sono gli atomi; se invece c'è l'unità, o spegnimento o trasferimento.