Quando io crederò imparare a vivere, e io imparerò a morire.— Leonardo da Vinci
Quando io crederò imparare a vivere, e io imparerò a morire.
Questo per isperienza è provato, che chi non si fida mai sarà ingannato.
Ogni parte ha inclinazion di ricongiugnersi al suo tutto per fuggire dalla sua imperfezione.
Si come il mangiare senza voglia sia dannosa alla salute, così lo studio senza desiderio guasta la memoria e non ritien cosa ch'ella pigli.
Costanzia: non chi comincia, ma quel che persevera.
O speculatore delle cose, non ti laldare di conoscere le cose che ordinariamente per sé medesima la natura conduce. Ma rallegrati di conoscere il fine di quelle cose che son disegniate dalla mente tua.
Un uomo morente ha bisogno di morire, come un uomo assonnato ha bisogno di dormire, e arriva un momento in cui è sbagliato, oltre che inutile, resistere.
Nulla è da temere da uomo che pensi abitualmente alla morte.
Entriamo nel sonno per un atto di egoismo giornaliero: nella morte per un egoismo definitivo.
La morte non vuole gli stupidi.
La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.
Questo paese sconosciuto da cui nessun viaggiatore è tornato.
Morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
Quando verrà l'ora di morire non voglio perderne neanche un attimo: si muore una volta sola.
Non c'è nulla di certo nella vita di un uomo, tranne questo: che egli deve perderla.
È sorprendente: il potere della morte umana di far rinsavire. Ha più peso di ogni parola, di ogni argomento: è la forza ultima. Si impossessa della tua attenzione e del tuo tempo. E ti lascia cambiato.