Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.— Kierkegaard
Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.
La fede comincia là dove la ragione finisce.
Le seconde nozze sono soltanto una mediocre ristampa, una mediocre seconda edizione.
La grandezza non consiste nell'essere questo o quello, ma nell'essere se stesso, e questo ciascuno lo può se lo vuole.
Il tiranno muore e il suo governo è finito; il martire muore e il suo governo inizia.
La morte è quella malattia che pone fine a tutte le altre.
Hai notato che solo la morte ci ridesta i sentimenti? Ma lo sai perché siamo sempre più giusti e generosi con i morti? È semplice. Verso di loro non ci sono obblighi. Se un obbligo ci fosse, sarebbe quello della memoria, e noi abbiamo la memoria corta.
L'ultimo atto è cruento, per quanto bella sia la commedia in tutto il resto; alla fine, ci gettano un po' di terra sulla testa, ed è finita per sempre.
Oltre all'attesa di quello che accadrà dopo la morte, mi inquietano altri due interrogativi antecedenti e senza risposte: quando e come moriro? E il quando è meno preoccupante del come.
Il richiamo della morte è anche un richiamo d'amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell'amore e della trasformazione.
Chi muore paga tutti i debiti.
Morire non è un crimine.
La vecchiaia segue la giovinezza, e la morte la vecchiaia. Se uno non vuole morire, non vuole vivere.
Morrai non perché sei malato, ma perché vivi.
Al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le tasse.
Si vive solo due volte: una volta quando si nasce e una volta quando si guarda la morte in faccia.