Il santo: un uomo che ha fatto carriera dopo la morte.— Gabriel Laub
Il santo: un uomo che ha fatto carriera dopo la morte.
Uomini onesti si lasciano corrompere in un solo caso: ogniqualvolta si presenti l'occasione.
Il futuro della letteratura è nell'aforisma. Non può essere raccontato in un film.
Uno stupido è un idiota che non ha fatto carriera.
Il computer è così veloce perché non pensa.
Giornalista: uno scrittore, la cui immaginazione creatrice è limitata dalla realtà.
Il cimitero è pieno di grandi uomini di cui il mondo non poteva farne a meno.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
I morti hanno paura dei vivi. Ma i vivi, che non lo sanno, temono i morti.
Vorrei essere solo con la morte. È una partita a due che voglio giocare fino in fondo anche se so che è sempre lei a vincere.
Veder la china, il baratro profondo, la via senza ritorno, ultima via... Triste non è il tramonto, amica mia, triste è dover assistere al tramonto!.
In fondo, e in sintesi estrema, è per sfuggire alla morte che ci siamo inventati il linguaggio, l'arte, la filosofia, la politica.
È più facile sopportare la morte senza pensarvi che il pensiero della morte senza pericolo.
In ogni uomo che muore muore con lui, la sua prima neve, il primo bacio, la prima lotta. Non muoiono le persone, ma muoiono i mondi dentro di loro.
La morte ti sovrasta: fin tanto che vivi, fin tanto che puoi, sii buono.
La morte naturale non esiste: ogni morte è un assassinio. E se non si urla, vuol dire che si acconsente.