Tutti i momenti possiamo morire ma, in ogni caso, non prima di domani.
Nella vita come sul tram, quando ti siedi sei al capolinea.
Rimandare, di poco che sia, è giocare d'azzardo.
Ora che sei venuta, che con passo di danza sei entrata nella mia vita quasi folata in una stanza chiusa ‐ a festeggiarti, bene tanto atteso, le parole mi mancano e la voce e tacerti vicino già mi basta.
Si potesse nella vita tenere il passo del vero camminatore: lo stesso in discesa che in salita.
Solo ciò che non si paga costa.
Si muore troppo facilmente. Dovrebbe essere molto più difficile morire.
Non si muore. Si cessa soltanto di vivere.
Se mi converto è perché è meglio che muoia un credente che un ateo.
Morire è facile, prima o poi ci riescono tutti.
I morti non soffrono di essere morti e i vivi non soffrono se non perché vivono.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
La morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare.
Sono contento di non essere ancora morto. Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi, mi dico che sono fortunato.
Chi muore paga tutti i debiti.
A me la morte fa una gran paura, si lasciano troppi sorrisi, troppe mani, troppi occhi.