Morì con tanta bravura che sembrò non avesse fatto altro in vita sua.— Francesco Burdin
Morì con tanta bravura che sembrò non avesse fatto altro in vita sua.
Gli odi insanabili sono sempre quelli di famiglia.
La gentilezza espressa a 360 gradi nasconde negli uomini maturi un disprezzo "sferico" per i loro simili e per tutto ciò che li contiene.
Non si può giudicare il carattere di un uomo né condannare il suo comportamento se non si conosce lo stato del suo portafoglio.
La vita non è breve, non è lunga: è l'eternità secondo la misura della nostra mente.
Il lettore nutrito di buone letture diventa l'involontario ma impietoso testimone dei plagi di cui si nutrono i nuovi libri. Perciò è guardato con rancore dai giovani scrittori.
Chi sarebbe così insensato da morire senza aver fatto almeno il giro della propria prigione?
La morte ci consuma giorno per giorno, non ci trascina via all'improvviso.
I morti si nutrono di giudizi, i viventi di amore.
Io devo vivere in compagnia della morte. La destesto, naturalmente, ma non la temo. Se la temessi non varrei nulla come medico. Dovrei temerla?
La morte è qualcosa di inevitabile. Quando un uomo ha fatto quello che ritiene il suo dovere per la sua gente e il suo paese, può riposare in pace. Credo di aver fatto quello sforzo ed è per questo che riposerò per l'eternità.
La morte rende preziosi e patetici gli uomini. Questi commuovono per la loro condizione di fantasmi; ogni atto che compiono può esser l'ultimo; non c'è volto che non sia sul punto di cancellarsi come il volto d'un sogno.
Nulla atterrisce quanto la distanza. Voi potreste essere morta ed io non lo saprò abbastanza presto per morire.
I cimiteri sono pieni di gente di cui il mondo non poteva fare a meno.
Solo la morte rivela quale misera cosa siano i corpi degli uomini.
Ed è il pensiero della morte che, in fine, aiuta a vivere.