Ed è il pensiero della morte che, in fine, aiuta a vivere.— Umberto Saba
Ed è il pensiero della morte che, in fine, aiuta a vivere.
Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi... Vogliono darsi al padre, ed avere da lui, in cambio, il permesso di uccidere gli altri fratelli.
Arrivati a una certa età, non si può più discutere, si può solo imparare o insegnare. Imparare sarebbe, ancora, il meglio. Ma chi può insegnare a un vecchio? Deve imparare da se stesso, o sparire.
Era questo la vita: un sorso amaro.
I fatti preesistono. Noi li scopriamo, vivendoli.
Il meglio del vivere sta in un lavoro che piace e in un amore felice.
Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me: che farete da soli?
Bisogna avere almeno una certezza: quella di rimanere padrone della propria morte e di essere in grado di scegliere l'ora e i mezzi.
Un analfabeta morto un'ora fa sa più cose sull'universo di tutti gli scienziati messi insieme.
La vita è il carro di Dio e la morte è solo l'ombra della Sua frusta.
La salute non ha mai prodotto niente. L'infelicità è un dono. Io mangio solo per nutrire il dolore. La preparazione alla morte dura una vita intera.
Gli uomini temono la morte come i bambini temono il buio; e come quella paura naturale nei bambini è accresciuta da fole e racconti, così è dell'altra.
Morire. Non fosse che per fregare l'insonnia.
La morte è una sorpresa che rende inconcepibile il concepibile.
Giù, giù, in fondo al cuore, non crediamo alla nostra estinzione; in qualche modo ci aspettiamo di essere presenti, a osservare quello che succederà ai posteri.
La morte distrugge un uomo, l'idea della morte lo salva.