Ai poeti resta da fare la poesia onesta.— Umberto Saba
Ai poeti resta da fare la poesia onesta.
I premi letterari sono una crudeltà. Soprattutto per chi non li vince.
Arrivati a una certa età, non si può più discutere, si può solo imparare o insegnare. Imparare sarebbe, ancora, il meglio. Ma chi può insegnare a un vecchio? Deve imparare da se stesso, o sparire.
L'opera d'arte è sempre una confessione.
L'osteria nella quale prendo i miei pasti è uno dei luoghi nei quali amo l'Italia. Entrano cani festosi, che nessuno sa di chi sono, bambini nudi con in mano un fiasco impagliato. Mangio, solo come il Papa, non parlo a nessuno, e mi diverto come a teatro.
Anelo all'eternità, perchè lì troverò i miei quadri non dipinti, e le mie poesie non scritte.
Rimuginare il male senza osare mai compierlo. È così che si formano le vocazioni alla poesia.
Una storia di fatti particolari è uno specchio che oscura e distorce ciò che potrebbe essere bello; la poesia è uno specchio che rende bello ciò che è distorto.
La poesia presuppone tutto il trivio, il quadrivio, e tutta la filosofia, e il sapere umano e divino, e tutte le scienze.
Le arti tutte, ma più specialmente la musica e la poesia, possono stimarsi due lampi balenati da un medesimo sguardo di Dio.
L'uomo molto ricco deve parlare sempre di poesia o di musica ed esprimere pensieri elevati, cercando di mettere a disagio le persone che vorrebbero ammirarlo per la sua ricchezza soltanto.
I versi del poeta innamorato non contano.
Il più sublime lavoro della poesia è alle cose insensate dare senso e passione.
Nel burocrate c'è qualcosa che non ama una poesia.
Si dice che la poesia sia cominciata con lo sport.