Si dice che la poesia sia cominciata con lo sport.— André Scala
Si dice che la poesia sia cominciata con lo sport.
Gli sport sono un'estesa conversazione, un monologo del corpo sociale con se stesso; non un'immagine o un semplice riflesso, ma un discorso autoreferenziale.
L'atleta ha bisogno del poeta, diceva Pindaro: il poeta era necessario al campione perché l'impresa fosse celebrata con versi monumentali.
Lo sport impartisce delle lezioni. Lo spettacolo sportivo è educativo, diverte a mala pena, non è fatto per cambiare le nostre idee ma per appagarci di quelle che offre.
La poesia è una malattia del cervello.
La poesia è sentirsi morire.
Esiste una logica per la poesia. Non è la medesima per la filosofia. I filosofi sono da meno dei poeti. I poeti hanno il diritto di considerarsi superiori ai filosofi.
Io trovo i miei versi intingendo il calamaio nel cielo.
La poesia presuppone tutto il trivio, il quadrivio, e tutta la filosofia, e il sapere umano e divino, e tutte le scienze.
Poesia non è altro che un significante di un corpo che non sa di essere morto.
Conviene al poeta ch'egli stesso sia casto e pio, ma non occorre che tali siano i suoi versi.
Poesia potrebbe anche definirsi: la fiducia di parlare a se stessi.
Quando qualcuno riderà della tua poesia, ridi della sua ignoranza.
Nella poesia, nulla è difficile come il principio, tranne forse la fine.