La morte mi deve scambiare per qualcun altro.— Samuel Beckett
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Niente è di più ridicolo della disgrazia, altrui naturalmente.
In me ci son sempre stati due pagliacci, oltre agli altri, quello che chiede soltanto di starsene dov'è e quello che s'immagina che più lontano si stia un po' meno peggio.
La vita, si direbbe, è fatta di recidive e anche la morte dev'essere una specie di recidiva.
Quando si è nella merda fino al collo, non resta che cantare.
Partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende un istante, ed è subito notte.
Solo un fumo torbido è il sogno della morte, e il fuoco della vita sotto vi arde.
La morte è come un pescatore che pigli il pesce nella rete e per un po' lo lascia in acqua; il pesce nuota ancora, ma ha tutt'intorno la rete, e il pescatore lo tirerà su, quando gli sembrerà opportuno.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, amore, disillusione, destino, morte.
C'è il sacro terrore della morte, ma la morte è un fatto naturale, credo che la morte sia un'amica dell'uomo, perché mette fine a quel grande dolore che è la vita.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.
Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica.
La morte non è un evento estremo e conclusivo, è un elemento della vita con il quale noi tutti coabitiamo.
Finché ho un desiderio, ho una ragione per vivere. La soddisfazione è la morte.
La morte distrugge un uomo, l'idea della morte lo salva.
Non v'è rimedio per la nascita e la morte salvo godersi l'intervallo.