È l'inerte che prevale nell'universo e non ciò che vive. Morire è passare dalla parte del più forte.— Jean Rostand
È l'inerte che prevale nell'universo e non ciò che vive. Morire è passare dalla parte del più forte.
È meglio ammirare sinceramente un falso capolavoro che ammirare falsamente un vero capolavoro.
Un amico è un uomo che trova più credito di chiunque altro quando parla male di noi.
È talvolta bene che un errore sfacciato attiri l'attenzione sulle verità troppo modeste.
Nell'arte, la bellezza non è altro che la bruttezza mitigata.
Un uomo non è vecchio finché è alla ricerca di qualcosa.
Non c'è spazio per la Morte.
Ero morto da milioni di anni prima di nascere e questo fatto non mi ha mai minimamente infastidito.
In fondo, e in sintesi estrema, è per sfuggire alla morte che ci siamo inventati il linguaggio, l'arte, la filosofia, la politica.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
Solo la morte rivela quale misera cosa siano i corpi degli uomini.
Notare nei cimiteri il grande rispetto della morte da parte di gente che non ha rispetto per la vita.
Se un uomo non ha ancora scoperto qualcosa per cui morire non ha ancora iniziato a vivere.
La morte non costituisce nulla per noi, dal momento che il godere e il soffrire sono entrambi nel sentire, e la morte altro non è che la sua assenza.
Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.
Dove non è spirito che svegli la vita in qualsivoglia cosa, è morte.