Non ci si prepara alla morte. Ci si distacca dalla vita.— Paul Claudel
Non ci si prepara alla morte. Ci si distacca dalla vita.
Tra due parole, bisogna scegliere la minore.
Gli uomini si giudicano meglio dal basso verso l'alto che dall'alto in basso.
Per amare l'umanità, è necessario vederla da lontano.
I discorsi non sono che rumore e i libri non sono che carta.
Non vivere, ma morire, e non digrossar la croce ma salirvi, e dare in letizia ciò che abbiamo. Qui sta la gioia, la libertà, la grazia, la giovniezza eterna!
La morte è scrutata solo da occhi viventi.
La vita è piacevole, la morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.
Il corpo e la sua morte restano i più grandi pensatori.
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Ognuno di noi parte da una fondamentale certezza: la morte, ma deve approdare ad una altrettanto valida certezza; la vita. Sono questi il NERO ed il BIANCO della nostra esistenza.
Per tre giorni dopo la morte i capelli e le unghie continuano a crescere ma le telefonate calano progressivamente.
Il ramo, quando una mano si approssima per staccarne un fiore freme e sembra nel medesimo tempo voler sfuggire a volersi offrire. Il corpo umano ha un simile fremito quando arriva l'istante in cui le dita misteriose della morte vogliono cogliere l'anima.
La morte è l'unica cosa che riesce a spaventarmi. La detesto perché oggi si può sopravvivere a tutto tranne che a lei. La morte e la volgarità sono le uniche due realtà che il diciannovesimo secolo non è riuscito a spiegare.
La morte acuisce i desideri.
Una cosa che ho imparato riguardo alla morte è che sono chiamato a morire per gli altri. È fin troppo evidente che il modo in cui muoio influisce su molte persone.