Morire non è un crimine.— Jack Kevorkian
Morire non è un crimine.
Gli americani sono pecore. Cercano le comodità, le ricchezze, il lavoro. Come i Romani erano felici con il pane e l'intrattenimento. Il Super Bowl per loro ha più significato di qualsiasi altro diritto.
Sono un criminale? Il mondo sa che io non sono un criminale. Per cosa stanno cercando di mettermi in carcere? In questa società si è perso il senso comune a causa di fanatismi religiosi e dogma.
La prima e più saliente contrapposizione è tra uomini e donne; la seconda, fra i vivi e i morti; la terza, fra amici e nemici.
Solo per la morte noi siamo insostituibili.
La meditazione della morte non insegna a morire, non rende l'esodo più facile.
Gli uomini dell'occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
I cani non hanno molti vantaggi rispetto di persone, ma uno di loro è estremamente importante: nel loro caso l'eutanasia non è vietata dalla legge; gli animali hanno il diritto a una morte misericordiosa..
Io devo vivere in compagnia della morte. La destesto, naturalmente, ma non la temo. Se la temessi non varrei nulla come medico. Dovrei temerla?
Ammazzare il tempo nell'attesa che il tempo ci ammazzi.
La morte ti viene incontro: la dovresti temere se potesse rimanere con te: ma necessariamente o non è ancora arrivata o passa oltre.
Tutte le azioni della vita sono riparabili, eccetto l'ultimo (la morte) che nessun procedimento, neppure soprannaturale può riparare. Questo ultimo atto determina tutti gli altri e dà loro significato definitivo.
Vivere non è poi una gran cosa: tutti i tuoi servi, tutte le bestie vivono: l'importante è morire con dignità, saggezza e coraggio.