Si muore troppo facilmente. Dovrebbe essere molto più difficile morire.
Dio è il più grande atto di superbia dell'uomo; e quando egli l'avrà espiato, non ne troverà mai uno più grande.
Vile, veramente vile è solo chi ha paura dei suoi ricordi.
Leggendo i grandi autori di aforismi si ha l'impressione che si conoscano tutti bene fra loro.
Gli uomini non hanno mai saputo così poco di sé quanto in questa "èra della psicologia".
Sfrontatezza del ricco che consiglia i poveri.
Tu non sai quanto la morte li attiri. Morire è sì un destino per loro, una ripetizione, una cosa saputa, ma s'illudono che cambi qualcosa.
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
"So che morirò, ma non ci credo". Dice Jacques Madaule. Lo so ma non ne sono intimamente persuaso. Se ne fossi persuaso completamente certo non potrei più vivere.
Voglio assolutamente continuare a sentire che un giorno morirò. Altrimenti non mi accorgo che vivo.
Non morirei mai per le mie opinioni: potrei avere torto.
Meglio essere vigliacchi per un minuto che morti per il resto della vita!
Ogniqualvolta muore un uomo, è un universo intero a venire distrutto. Ce ne rendiamo conto non appena ci identifichiamo con quell'uomo.
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
Il giorno che temiamo come ultimo è soltanto il nostro compleanno per l'eternità.
Chissà se ciò che è chiamato morire è vivere, oppure se vivere è morire.