Quando un uomo muore, un capitolo non viene strappato dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.— John Donne
Quando un uomo muore, un capitolo non viene strappato dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.
La ragione è la mano sinistra della nostra anima, la fede sua destra.
Quando un uomo muore, non viene strappato un capitolo dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.
Nessuna bellezza di primavera, nessuna bellezza estiva ha la grazia che ho visto in un volto autunnale.
Nessun uomo è un'isola, completo in sé stesso.
Se uno non vuole morire, non vuole vivere: la vita ci è stata data con la condizione della morte; noi avanziamo verso di essa.
Da ogni cosa ci si può mettere al sicuro, ma per la morte abitiamo tutti una città senza mura.
Il bene che si dirà di noi dopo la nostra morte ci consolerà del male che si sarebbe detto della nostra vita se fosse durata troppo a lungo.
Non temere la morte: prima moriamo, prima saremo immortali.
Sulla morte: o dispersione, se ci sono gli atomi; se invece c'è l'unità, o spegnimento o trasferimento.
La morte rende preziosi e patetici gli uomini. Questi commuovono per la loro condizione di fantasmi; ogni atto che compiono può esser l'ultimo; non c'è volto che non sia sul punto di cancellarsi come il volto d'un sogno.
La morte, mistero inesplicabile, di cui un'esperienza quotidiana sembra non avere ancora convinto gli uomini.
Non si vedono comete quando muoiono poveri mendichi; i cieli stessi annunciano col fuoco la morte dei potenti.
La morte ci consuma giorno per giorno, non ci trascina via all'improvviso.
La meditazione della morte non insegna a morire, non rende l'esodo più facile.