'A morte 'o ssaje ched'e?... è una livella.
Io sono nato col destino di essere forte, la mia è la forza del destino.
Eh sì, ho perduto la memoria! Infatti nella mia testa avvengono delle lacune che la laguna di Venezia diventa un'inezia lacunare!
Io prima di mangiare mi sento sempre un po' stupido.
Ho conosciuto una settimana. In realtà prima era una ottomana, ma poi, nella confusione, ha perso una mano ed è diventata una settimana.
La diffidenza rende tristi.
La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.
Il privilegio dei morti: non moriranno più.
Non c'è niente di più errato del ritenere la morte simile al sonno. Perché dovrebbe esserlo se la morte non assomiglia al sonno? L'essenza del sonno è il destarsi da esso, ma dalla morte non ci si desta.
Si muore troppo facilmente. Dovrebbe essere molto più difficile morire.
Se non fosse la morte, quasi non sarebbe poesia nella vita.
Il temere la morte altro non è che parere sapienti senza esserlo, cioè a dire credere di sapere ciò che si ignora; poiché nessuno sa se la morte, che l'uomo teme come se conoscesse già che è il maggiore di tutti i mali, non sia invece per essere il più gran bene.
Si nasce una sola volta, ma si muore per sempre.
Al destino di morte non scampa nessuno che nasce.
A tutto si rimedia fuorché all'osso del collo scavezzato, e la morte non la si scappa quando l'ora è arrivata.
Che c'è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile?