La morte è dolce a chi la vita è amara.
I sacerdoti contemplano quel che s'ha a fare. I governatori comandano le cose che essi contemplano. I soldati e gli artefici eseguiscono le cose comandate e contemplate.
Le leggi ottime sono le poche e brevi che s'accordano al costume del popolo e al bene comune. Le leggi tiranniche sono molti lacciuoli che ad uno o a pochi sono utili, e non s'accordano col costume pubblico, purché crescano gli pochi autori di esse.
Nessuno domina a sé solo, e a pena un solo ad un altro solo signoreggia. Il dominio dunque richiede unita di molti insieme, che si dice Comunità.
La Religione dev'essere reverenda e non volgare, e più della natura conforme che dell'arte.
Assai sa chi non sa, se sa almeno obbedire diligentemente.
La morte non viene una volta sola: quella che ci porta via è l'ultima morte.
È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.
Tutte le morti sono odiose per i miseri mortali.
Che cosa non mi piace della morte? Forse l'ora.
La morte è il modo che la natura ha di dirti che devi rallentare.
Guardando un cadavere, la morte mi sembra una partenza. Il cadavere mi dà l'impressione di un vestito smesso. Qualcuno se n'è andato e non ha avuto bisogno di portare con sé quell'unico vestito che indossava.
La morte è un destino migliore e più mite della tirannia.
Morire sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa.
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Il segreto credo che sia non pensare la morte è la fine, ma pensarla piuttosto come un modo molto efficace di ridurre le vostre spese.