La morte, raggiungila con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali.— Arthur Rimbaud
La morte, raggiungila con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali.
La vita è la farsa che dobbiamo recitare tutti.
Ho steso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catene d'oro da stella a stella, e danzo.
La morale è la debolezza del cervello.
La vita è una farsa dove tutti abbiamo una parte.
Che zitella divento, se mi manca il coraggio di amare la morte!
La nostra vita scaturisce dalla morte degli altri.
Qualche volta si scopre che la morte è molto posteriore alla vera morte, come la vita, a sua volta, anteriore alla coscienza della vita.
Quando un uomo muore, non viene strappato un capitolo dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.
La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
La morte distrugge un uomo, l'idea della morte lo salva.
Deve essere terribile essere morto e non sapere come il Comitato per gli Stanziamenti ha votato oggi o chi è il vincitore del Premio Oscar. O terribile non conoscere questi fatti perché non si è ancora nati.
Molti di noi percorrono la vita in punta di piedi, così da raggiungere la morte in tutta sicurezza.
La morte è un supplizio nella misura in cui non è semplice privazione del diritto di vivere, ma occasione di calcolate sofferenze.
Chi non vuole morire non vuole vivere.
Ai lutti succedono presto o tardi eventi lieti, è legge della vita.