Morire non è nulla; non vivere è spaventoso.
Le braccia di una madre sono fatte di tenerezza e i bambini vi dormono profondamente.
I poeti hanno dentro di sé un riflettore, l'osservazione; e un condensatore, la commozione. Di qui derivano quei grandi fasci luminosi che escono dal loro cervello e fiammeggiano sulla tenebrosa muraglia umana.
Dio aveva fatto soltanto l'acqua, ma l'uomo ha fatto il vino!
La felicità è un vecchio fondale dipinto da una sola parte.
Il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col merito inganna gli uomini.
La morte non tace su nulla.
Se guardiamo i vantaggi, la morte è una delle poche cose che può essere fatta semplicemente standosene sdraiati.
È ridicolo correre verso la morte per stanchezza della vita, quando è il tuo sistema di vita che ti fa correre incontro alla morte.
Temere la morte è più doloroso di morire.
La morte è l'unica cosa che riesce a spaventarmi. La detesto perché oggi si può sopravvivere a tutto tranne che a lei. La morte e la volgarità sono le uniche due realtà che il diciannovesimo secolo non è riuscito a spiegare.
La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
La morte è dolce a chi la vita è amara.
Pare impossibile; ma c'è al mondo certa gente che riesce a morire, sebbene non sia mai stata viva.
È morto col sorriso sulle labbra. Altrui.
Crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguirà. Tutto quello che è stato prima di noi è morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi è questo: non esistere.
La vita è la farsa che dobbiamo recitare tutti.
Come per il resto, non sono più colpevole, nell'imitare la 'vita reale', di quanto la 'vita reale' sia responsabile nel plagiarmi.
La vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio.
Una lunga vita comporta molte sventure.
Le cose buone della vita sono illegali, immorali o fanno ingrassare.
A volte succedono cose strane, un incontro, un sospiro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente e del cuore. Il resto arriva da solo, nell'intimità dei misteri del mondo.
Che cosa c'è di più bello del contemplare la propria vita e trovarla pura come un giglio? Io e la vita siamo come un giovane e la sua fidanzata.
La vita è un supporto, non una ragione, la vita è necessaria, ma non è sufficiente: questa è la lezione che ci viene dai morti.
Dopo ogni crisi, la vita riserva sempre nuove sorprese. Sono convinto che il meglio, nonostante tutto, ci stia sempre davanti. A qualsiasi età.
Vivere è l'unico valore della modernità. Perfino l'eroe moderno muore esclusivamente in nome della vita.
Vivere è diventato un esercizio burocratico.
Vivi con gli dei. Perché infatti vive con gli dei chi costantemente mostra loro di essere intimamente soddisfatto di ciò che gli hanno assegnato.
Viviamo in un secolo di urlatori, in cui anche la crociata contro l'urlo non si può fare che urlando.
Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.
Chi è incapace di vivere in società, o non ne ha bisogno perché è sufficiente a sé stesso, deve essere o una bestia o un dio.
Vivere significa nascere a ogni istante. La morte subentra quando il processo della nascita cessa.
Per vivere con onore bisogna struggersi, battersi, sbagliare e ricominciare da capo e buttare via tutto, e di nuovo ricominciare e lottare e perdere eternamente.
Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto.
L'attività frenetica, a scuola o in università, in chiesa o al mercato, è sintomo di scarsa voglia di vivere.
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