Morire non è nulla; non vivere è spaventoso.
Il sogno dell'eroe è quello di essere grande in tutte le cose e piccolo nei confronti di suo padre.
La coscienza è il caos delle chimere, delle brame, dei tentativi; la fornace dei sogni; l'antro delle idee vergognose; il pandemonio dei sofismi; il campo di battaglia delle passioni.
Sapere, a volte sconcerta e spesso sconsiglia.
Sia detto alla sfuggita, il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col merito inganna gli uomini.
La probità, la sincerità, il candore, la convinzione, l'idea del dovere sono cose che, quando s'ingannano, possono diventare orrende.
Dove non è spirito che svegli la vita in qualsivoglia cosa, è morte.
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
Della morte questo deve essere detto: per lei, non c'è bisogno di scendere dal letto. Ovunque ti capiti di stare, sta sicuro che gratis te la verranno a portare.
Se non ci fosse la morte, noi moriremmo eternamente.
Se guardiamo i vantaggi, la morte è una delle poche cose che può essere fatta semplicemente standosene sdraiati.
La morte del corpo non è la fine dello spirito, ma solo una tappa del viaggio, come quando nei tempi andati si cambiava diligenza.
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
Morire è una delle poche cose che si possono fare facilmente stando sdraiati.
Voglio un prete, un rabbino, e un pastore protestante. Voglio scommettere in ogni settore.
Di fronte a se stesso ognuno è immortale; può sapere che sta per morire, ma non potrà mai sapere che è morto.