La morte è il fondo scuro che serve a uno specchio se vogliamo vedere qualcosa.— Saul Bellow
La morte è il fondo scuro che serve a uno specchio se vogliamo vedere qualcosa.
Nel fondo della sventura, siate elastici: mai addormentati ma sul punto di scivolare nel sonno.
In un'epoca di pazzia, credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia.
La carità, come se non fosse già abbastanza complicata nei tempi in cui ci troviamo, desterà sempre il sospetto di essere qualcosa di morboso, sadomasochistico o chi sa che perversione. Le tendenze elevate o morali destano sempre il sospetto di essere imbrogli.
Le alternative, in particolare quelle desiderabili, crescono solo su alberi immaginari.
Una vita interessante è il concetto supremo dei deficienti.
Il primo sintomo della morte é la nascita.
Ogni morte d'uomo mi diminuisce, perché io partecipo all'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona anche per te.
Vai e prova a confutare la morte: la morte confuterà te, ed è tutto!
Il ramo, quando una mano si approssima per staccarne un fiore freme e sembra nel medesimo tempo voler sfuggire a volersi offrire. Il corpo umano ha un simile fremito quando arriva l'istante in cui le dita misteriose della morte vogliono cogliere l'anima.
Spesso fa più male la paura di morire che la morte.
Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire.
Nessuno muore mai completamente, c'è sempre qualche cosa di lui che rimane vivo dentro di noi.
La morte stessa non è, per chi vi rifletta, cosa così seria come il matrimonio.
La morte acuisce i desideri.
Tra me e me dicevo che anche la morte del corpo a giudicare da quello che avevo visto, era in sé una punizione sufficiente, assolveva tutto.