La morte dei giovani è un naufragio. La morte dei vecchi è un approdare al porto.— Plutarco
La morte dei giovani è un naufragio. La morte dei vecchi è un approdare al porto.
Quello che sta nel cuore del sobrio è sulla lingua dell'ubriaco.
Non ho bisogno di un amico che cambia quando cambio e che annuisce quando annuisco; la mia ombra lo fa molto meglio.
Alcuni, per salvarsi dalla superstizione, finiscono col cadere in un ateismo rigido ed ostinato, varcando d'un balzo la vera religiosità, che sta nel mezzo.
Non si può restare attaccati sempre e soltanto alle vicende del presente e del passato e farne un pretesto per attaccare gli avversari invece di pensare a costruire insieme un futuro migliore.
Per raggiungere la serenità interiore, è bene non trascurare quel che c'è di favorevole e di buono negli avvenimenti che ci capitano contro la nostra volontà, oscurando e bilanciando il peggio con il meglio.
Quando io crederò imparare a vivere, e io imparerò a morire.
La morte è l'ignoranza della vita: quanti uomini morti si aggirano tra i viventi.
La morte è il fondo scuro che serve a uno specchio se vogliamo vedere qualcosa.
Tutto è instabile, fallace e più mutevole di ogni burrasca: tutto è sconvolto e muta per i capricci della sorte: fra tanto variare delle vicende umane, la sola cosa certa è la morte; eppure, tutti si lamentano della sola cosa che non inganna nessuno.
Si dovrebbe, per amore della vita - volere una morte diversa, libera, consapevole, senza accidenti, senza incidenti...
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
Un bel morir, tutta la vita onora.
Posso morire quando voglio: questo è il mio elisir di vita.
Morire è tremendo, ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
La morte è più forte dell'amore, è una sfida all'esistenza.