La morte dei giovani è un naufragio. La morte dei vecchi è un approdare al porto.
Io sono tutto ciò che sono stato, che sono, che sarò.
Uno spartano domandò a un sacerdote che voleva confessarlo: «A chi devo confessare i miei peccati, a Dio o agli uomini?». «A Dio», rispose il prete. «Allora, ritirati, uomo».
Non solo dunque il mangiar carne è contro natura in relazione al corpo, ma rende ottuso anche lo spirito con la sazietà e il disgusto che ne deriva.
Se è vero che chi gioca a palla impara contemporaneamente a lanciarla e a riceverla, nell'uso della parola invece il saperla accogliere bene precede il pronunciarla.
L'amicizia è animale da compagnia, non da gregge.
Colui il quale ha sentito il soffio della Morte alitare presso il suo volto, guarda la Vita con occhi diversi.
Perché la morte è un infinito atto d'amore.
La paura della morte abita nella maggior parte di noi, a un livello più o meno alto, perché non è forse la morte considerata il grande «ignoto»?
La morte risolve tutti i problemi: niente uomini, niente problemi.
C'è una fine per tutto e non è detto che sia sempre la morte.
L'idea che si morirà è più crudele del morire, ma meno dell'idea che un altro sia morto.
Nessuno sa se per l'uomo la morte non sia per caso il più grande dei beni, eppure la temono come se sapessero bene che è il più grande dei mali. E credere di sapere quello che non si sa non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza?
L'uomo conta sull'immortalità e dimentica di mettere in conto la morte.
Vivo alla morte, ma morto alla vita.